Calcolare il giorno esatto in cui il nostro bambino dovrebbe nascere sembra una cosa un po’complessa poiché, si sa, quando si parla di gravidanza si parla di settimane e i nove mesi non sono esattamente nove mesi. In realtà il calcolo è più facile di quanto potrebbe sembrare. C’è chi, come il ginecologo, utilizza la rotella ostetrica, chi utilizza i calcolatori automatici, chi usa il calendario della nascita, ma è anche possibile fare semplicemente il conteggio a mente o con carta e penna: il segreto è conoscere il metodo e sapere come si fanno “i conti di una gravidanza”.

Premesse: non è solo curiosità e “presunta” vuol dire “presunta”

Va premesso che conoscere la data presunta parto non è solo un vezzo o una curiosità, ma è un’indicazione utile dal punto di vista medico. Il giorno d’inizio della gestazione e la data presunta di nascita del piccolo costituiscono il punto di partenza e quello d’arrivo della gravidanza. Su queste indicazioni si basano i controlli diagnostici e gli esami fatti durante tutto il percorso. È chiaro tuttavia che ci sono date per cui è previsto un margine d’errore: è per questo che diciamo “presunta”. È, diciamo, una previsione.

Sono in realtà poche (lo dicono le statistiche) le donne che partoriscono precisamente il giorno della data presunta. È normale, infatti, “sgarrare” di qualche giorno. Alla prima gravidanza, di solito, parliamo di qualche giorno in più. La gravidanza, si calcola, durare 40 settimane, anche se dalla 38esima si considera la gravidanza “a termine”. Se poi il parto avviene prima della 37esima settimana è considerato pretermine, oltre la 41esima “oltre-termine”. Dalla 41esima settimana di solito, se nulla avviene, si procede all’induzione del parto.

Dalla gestazione al parto: calcolo data presunta parto

Per calcolare la data presunta parto è indispensabile definire la data d’inizio gestazione, ovvero quando presumibilmente è cominciata la gravidanza. Questa, non tutti lo sanno, non inizia il giorno del concepimento, ma di solito si data il primo giorno dell’ultimo ciclo mestruale (è infatti difficile dire quando è avvenuta l’ovulazione). Questa data va tenuta bene a mente perché verrà probabilmente chiesta ad ogni visita ginecologica. A partire da quella data si calcola una gestazione di 40 settimane che corrispondono a 280 giorni, nonché a 10 mesi lunari.

Sarà sufficiente, quindi, sommare 280 giorni alla data in cui si sono presentate le ultime mestruazioni per avere indicazione della data presunta del parto. In alcuni casi può succedere che quest’ultima venga spostata e ricalcolata sulla base dei controlli ecografici: se, per esempio, l’embrione è molto più grande o più piccolo rispetto a quanto dovrebbe essere, o nel caso in cui donna ha un ciclo mestruale non convenzionale rispetto ai soliti 28 giorni: chi ha un ciclo mensile corto, di solito anticipa; chi lungo, è normale ritardi.

Strumenti per il calcolo della data del parto

Online ci sono diversi calcolatori per definire la data presunta del parto. Basta inserire la data delle ultime mestruazioni e la durata del ciclo mestruale e si ottiene in un attimo il proprio risultato. In alternativa è possibile utilizzare il calendario di nascita: qui si individuano il mese e il giorno della data d’inizio della mestruazione e si può visualizzare nella stringa sottostante corrispondente la data presunta. Il metodo più laborioso, ma più soddisfacente, tuttavia, è il vecchio metodo con carta e penna. Con questi strumenti è possibile disegnare il proprio personale calendario della gravidanza, segnandoci poi magari i momenti più importanti e conservandolo come ricordo.

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